3 termini teatrali da conoscere

    termini teatrali

    Esistono veri e propri glossari di termini teatrali con centinaia di parole. Alcune si riferiscono al teatro d’opera, altre a messinscene ottocentesche che ormai non si fanno quasi più, altri ancora sono termini teatrali molto tecnici, dedicati ai fari teatrali o ai microfoni.

    Ci sono però alcuni termini teatrali che è bene far conoscere ai bambini e che sono facili da comprendere e da memorizzare.
    Te ne propongo tre!

    Ogni settore artistico, sportivo, professionale,
    ha le sue parole.
    Sono come parole magiche:
    ti spalancano le porte di un mondo nuovo.

    1)SOTTOTESTO

    Il sottotesto è un termine teatrale che riguarda il copione ed è tutto ciò che è nascosto tra le righe. L’emozione che c’è dietro una battuta, l’intenzione con la quale viene detta. 
    Quello che non si dice con le parole, ma si dice con tutto il resto: l’intonazione della voce, lo sguardo, la postura del corpo.

    Ti faccio un esempio pratico:

    Se dico “Sono molto felice di vederti”  con un buon tono di voce, sorridendo e guardandoti negli occhi, il sottotesto è analogo al testo: sono davvero felice di vederti.

    Se invece dico la stessa identica frase, “Sono molto felice di vederti” ma borbottando, con il viso tirato senza guardarti in faccia, il sottotesto è molto diverso dal testo: non sono felice di vederti, anzi, non vedo l’ora che tu sparisca dalla mia vista.

    No, non c’è una parola per tutto.
    Per la maggior parte delle sensazioni ed emozioni che proviamo
    non ci sono le parole giuste.

    2)IMPALLARE

    Impallare è un termine teatrale che gli attori utilizzano molto spesso per indicare un errore preciso che può avvenire in scena.
     
    Quando un attore “impalla” un altro sulla scena infatti, vuol  dire che si è piazzato proprio davanti a lui, che con il suo corpo lo sta coprendo, nascondendolo così alla vista degli spettatori.

    A meno che non ci sia un motivo specifico richiesto dal copione o dal regista, tutti gli attori in scena dovrebbero essere sempre visibili dal pubblico. 
    Dunque impallare qualcuno o farsi impallare da qualcuno è un errore: significa che tra gli attori non c’è stata abbastanza concentrazione e attenzione reciproca. 

    3)AZIONE PRINCIPALE E SECONDARIA

    Un termine teatrale leggermente più complesso, ma comunque facilmente comprensibile, è quello di azione principale e azione secondaria.
     
    Può capitare che durante una scena di uno spettacolo siano presenti diversi attori in diversi punti del palco, intenti a svolgere azioni differenti, più o meno rilevanti ai fini dello sviluppo della storia.
     
    Ti faccio un esempio.

    In scena ci sono tre attori.
    A è sul davanti della scena e sta raccontando le vicende attraverso le quali si è ritrovato a lavorare nella cucina di un ristorante, pur essendo totalmente inesperto. 
     
    Sul fondo della scena ci sono B e C, gli chef del ristorante, intenti a preparare la cena per gli ospiti di questa sera e a confrontarsi sul menu.
     
    In questo scenario A è l’azione principale, B +C sono l’azione secondaria.
    Quella di A è l’azione principale:
    • a livello drammaturgico, perché se non ci spiega com’è finito lì non capiremo nulla di quello che succederà poi
    • a livello spaziale, perché si trova sul davanti della scena, in una posizione molto più visibile rispetto a B+C
    • a livello sonoro, perché la voce di A dovrà essere chiara e udibile da tutti, mentre quelle di B+C saranno un borbottìo di sottofondo, di cui ci basterà cogliere il senso per sommi capi e non ogni singola parola.

     

    Azione principale e secondaria possono cambiare in qualsiasi momento: improvvisamente il discorso di B+C può farsi importantissimo e aumentare di volume, gli attori possono spostarsi sulla scena, le due azioni possono convergere in un’unica azione collettiva…

    Un attore deve essere consapevole del tipo di azione che sta svolgendo, se si tratta di un’azione principale o secondaria: entrambe sono importanti, ma hanno caratteristiche diverse che vanno rispettate per poter creare una scena teatrale che sia bella, comprensibile, efficace.