–Quando si progetta uno spettacolo con una classe di scuola primaria o più in generale un progetto di teatro con i bambini, spesso ci si preoccupa subito degli aspetti materiali: costumi, scenografie, oggetti di scena, colonna sonora.
È davvero tutto necessario? Cosa è meglio evitare?
Ecco alcune buone pratiche relative alle musiche, ai costumi di scena e alla scenografia. Per capire cosa è superfluo e cosa invece serve davvero, per fare teatro con i bambini.
Uno spettacolo di bambini non è una sfilata di moda,
né una mostra d’arte o un banco del mercato.
Oggetti, costumi e scenografie possono e devono essere un aiuto ai bambini e alla messa in scena.
Non un ostacolo.
E certamente non un peso.
1. MUSICA
– NO alla musica onnipresente in ogni momento.
Cerca di concepire la musica come uno strumento di supporto a ciò che i bambini in scena stanno facendo e in generale allo svolgimento dello spettacolo, non come un riempitivo costante.
Ci sono momenti in cui la musica può essere utile a sottolineare una determinata azione, una battuta del copione o l’ingresso di un bambino sulla scena; ci sono invece momenti dove il miglior sottofondo è il silenzio. Anche il silenzio è una scelta musicale.
E il silenzio non è necessariamente vuoto: esistono silenzi pieni di significato.
– ATTENZIONE a quale musica.
Se scegli un brano molto conosciuto, specie se in voga proprio in questo periodo, sappi che con buone probabilità l’attenzione del pubblico andrà su di esso (“È la musica della pubblicità! È l’ultima hit di quel cantante!”) e non sarà più su ciò che i bambini stanno facendo/dicendo in scena. Ma se stiamo pianificando un progetto di teatro con i bambini, l’attenzione dev’essere sempre concentrata su di loro, evitando di inserire elementi che potrebbero portare gli spettatori a distrarsi.
La scelta musicale nel teatro con i bambini è importante e non va sottovalutata: dedicaci qualche minuto in più, oppure fatti consigliare da qualcuno con una vasta cultura musicale.
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2. COSTUMI DI SCENA
– La prima regola di un buon costume teatrale è che non sia un impedimento al movimento in scena e che ciascun bambino possa indossarlo/toglierlo in completa autonomia, senza aver bisogno del tuo aiuto.
– Un’ottima base per tutti è una maglietta nera a tinta unita, e pantaloni/leggins dello stesso colore.
Sarà molto più facile indossarvi sopra i vari elementi di un personaggio (es. un cappello + uno scialle per una strega, un gilet + un bastone per un uomo anziano ecc.) , piuttosto che svestirsi/rivestirsi in continuazione dietro le quinte.
– Prima di imbarcarti nella faticosa creazione di 30 diversi costumi, domandati se siano davvero necessari.
Si tratta di teatro con i bambini, non di una sfilata di moda.
Ricorda che il teatro è un’arte simbolica, dove l’immaginazione può essere più forte ed efficace della realtà.
Dunque per il personaggio di un re non è necessario riprodurre fedelmente mantello, scettro, casacca medievale e spada in dimensione originale.
Basta la base nera di cui parlavamo prima, e una bella corona.
Sul nero, ogni dettaglio risalta di più.
E anche una semplice corona di cartone, se maneggiata con importanza, da semplice oggetto può diventare simbolo.
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3. SCENOGRAFIA
– La regola generale è quella valida anche per i costumi: rifletti su cosa è davvero necessario.
E come per i costumi, ogni elemento scenografico dovrebbe poter essere gestito in autonomia dai bambini.
– La creazione delle scenografie può essere piuttosto un’occasione per coinvolgere i bambini più timidi che hanno difficoltà a esibirsi sulla scena: piuttosto che costringerli sul palco in una situazione che li mette a disagio, prova a chiedere il loro contributo nella costruzione dei fondali e dei vari elementi scenografici.
Ovviamente, al momento degli applausi finali, verranno citati anche loro come scenografi.
Fare teatro con i bambini è anche questo: trovare modalità differenti dove ciascuno possa inserirsi sentendosi a proprio agio. Per alcuni si tratterà di andare in scena sul palco; per altri potrà invece trattarsi di esprimersi attraverso la creazione delle scenografie o dei costumi.