Vuoi fare teatro a scuola, con la tua classe? Ottima idea.
Non è però scontato che tutti comprendano la ricchezza e la potenzialità educativa di questa attività. Potrebbero essere i genitori, potrebbero essere i colleghi o il dirigente scolastico ad avere dei dubbi sull’effettiva utilità del fare teatro a scuola.
Ci sono decine di buoni motivi per fare teatro, in particolare nel contesto scolastico.
Inizio elencandotene 3 che ritengo particolarmente importanti.
1. INCLUSIONE
Un’obiezione frequente è che i bambini possano fare teatro in autonomia, come attività pomeridiana extrascolastica, dunque fare teatro a scuola non sarebbe necessario.
È una motivazione valida? No.
Prima di tutto non sempre – ahimè – ci sono nei dintorni realtà affidabili che offrano corsi di teatro pomeridiani. Ne esistono tante sì, ma di certe esistono più scuole di calcio 😅.
Ma soprattutto, un corso di teatro extrascolastico implica conoscenza e consapevolezza da parte del genitore, la possibilità di accompagnare/riprendere il bambino incastrandolo con gli impegni di genitori/nonni/baby sitter, nonché la disponibilità economica della famiglia.
NON È SCONTATO che una famiglia possa permettersi tutto questo, in termini finanziari e organizzativi.
Fare teatro a scuola permette invece a tutti i bambini di vivere l’esperienza educativa del teatro; lo permette anche a quei bambini che diversamente non farebbero mai quest’esperienza, perché la situazione della famiglia non lo consente. E là dove ci sono situazioni famigliari particolarmente delicate o complesse, il teatro diventa un’attività ancora più preziosa per il bambino.
2. RELAZIONE
Fare teatro a scuola, nello specifico con un gruppo classe, agisce sulla ri-definizione delle relazioni tra i bambini.
Quello del teatro è un momento altro all’interno del tempo scolastico e delle conseguenti dinamiche di amicizia/disamicizia/sei mio amico/non sei mio amico tra bambini.
Il teatro ha come caratteristica essenziale il giocare con i ruoli. Nel setting protetto del teatro ogni bambino può sperimentare ruoli (essere un supereroe molto coraggioso, o una persona anziana bisognosa di aiuto) e relazioni con gli altri (immaginare di essere fratelli, immaginare di essere genitori e figli) diversi da quelli quotidiani.
Lo sperimentare questa diversità di ruoli e relazioni aiuta, una volta conclusa l’attività e tornati alla “normalità” a considerare gli altri in modo diverso e più completo (es. con quel compagno/a con cui non vado d’accordo, in un gioco del laboratorio teatrale a scuola abbiamo immaginato di essere fratello e sorella).
Ovviamente non vuol dire che magicamente le divergenze si appianino e che si diventi tutti migliori amici. Il teatro non fa le magie e il teatro a scuola non fa i miracoli.
Ma fare teatro, e nello specifico fare teatro a scuola in un gruppo di persone che già si conoscono e hanno delle dinamiche relazionali già stabilite, aiuta i bambini a ridefinire le relazioni, a vedere l’altro non soltanto come “quello che mi sta antipatico” ma vederlo per davvero come persona, nella sua interezza e complessità.
3. SCOPERTA
Fare teatro a scuola è importante anche per l’insegnante, sia nel caso sia il conduttore stesso del laboratorio teatrale sia nel caso in cui sia stato chiamato un esperto esterno e l’insegnante sia presente come figura di supporto.
Attraverso un’attenta osservazione di ciascun bambino si possono scoprire capacità e sensibilità inaspettate, anche in bambini che magari conosci bene da diversi anni.
Il tema del vedere l’altro nella sua interezza e complessità affrontato nel punto precedente vale anche per noi adulti: la tendenza a pensare di sapere già che quel bambino disturberà/non sarà attento/non farà bene quel gioco è sempre in agguato anche per noi.
Cerca di affrontare ogni incontro senza pregiudizio, con occhi e orecchie aperte pronte a cogliere ogni cosa. Permetti a ogni bambino di esplorare e scoprire capacità che nemmeno sapeva di avere. Valorizzale quando vengono alla luce.
Lasciati stupire.