Avere paura del palcoscenico quando è il momento di andare in scena è perfettamente normale, per un bambino così come per un adulto.
Non è scontato che tutti si sentano a proprio agio nel trovarsi al centro dell’attenzione, con tante persone ad ascoltare ciò che dirai e osservare ciò che farai.
È possibile trasformare la paura del palcoscenico in un sentimento positivo per il bambino?
Vediamo alcuni suggerimenti utili.__
Proprio a questo dovrebbe servire il teatro, con i bambini.
Non a farne dei grandi attori.
Ma a saper riconoscere le emozioni, saperle chiamare per nome.
E imparare a conviverci, a gestirle.
A farne un punto di forza.
Già durante le prove, inizia a parlare ai bambini dello spettacolo che si farà.
Senza ansia o senza caricarli di pressione: con naturalezza. Cerca di farli familiarizzare con l’idea che uno spettacolo è una conclusione naturale per un percorso teatrale, un momento piacevole dove non si assegnano premi né punizioni, ma semplicemente si ha la possibilità di condividere ciò che si è imparato, rendendone partecipi i propri amici e familiari.
1. DIETRO LA PAURA DEL PALCOSCENICO
Prenditi un momento per riflettere con i bambini sul lato positivo che si cela dietro la paura.
Se hai paura, vuol dire che ci tieni a fare bene.
Se non avessi paura per niente, vorrebbe dire che non te ne importa nulla.
Invece ci tieni, ti sta a cuore.
Avere a cuore qualcosa è una cosa bella. Ed è già il primo passo per farla bene.
2. CHI VINCE
Non fare finta che la paura del palcoscenico non ci sia e non chiedere ai bambini di fare altrettanto.
La paura del palcoscenico c’è. È perfettamente normale che ci sia, a 6 anni come a 11 (come anche a 50 anni e oltre). C’è quando si va in scena per la primissima volta così come quando si è ormai esperti.
ll punto è conviverci, e non farla vincere.
Chiedi ai bambini di immaginare la paura come un cucciolo da addomesticare.
Non gli si può permettere di fare ciò che vuole e distruggere tutto ciò che trova.
A dare le regole è sempre il padrone, non il cucciolo.
Lo stesso con la paura del palcoscenico: non decide la paura, decido io.
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3. INSIEME
Cerca di limitare, se possibile, i momenti in cui un bambino si trova da solo sulla scena.
Il teatro è cooperazione, non competizione: punta sulla collaborazione, con scene corali o di piccolo gruppo.
Sapere di non essere da soli ad affrontare il pubblico, di poter contare sugli altri in scena con me (anche nella concretezza: poter contare sull’aiuto degli altri se mi dimentico una battuta o se c’è un imprevisto) è un punto di forza importantissimo da non sottovalutare, specie per i bambini più timidi.
Sono d’accordo su tutto. È veramente così. Giochi e consigli utilissimi non solo per chi li apprende ma anche per chi li fa apprendere. Grazie
Grazie a te Giovanna. È proprio vero che ad insegnare si impara tanto quanto imparano gli allievi. Noi stessi impariamo qualcosa di nuovo ad ogni lezione di teatro che facciamo.